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X-ing out the bird: Il Rebranding di Twitter in X

Elon Musk, il miliardario futurista noto per Tesla e SpaceX, ha intrapreso un nuovo progetto audace: trasformare Twitter, la celebre piattaforma di social media, in una super-app chiamata X. La sua vision è quella di creare un ecosistema versatile in cui gli utenti possono parlare, scambiare messaggi, fare shopping, divertirsi e molto altro ancora.

L’ispirazione per questo cambiamento potrebbe essere rintracciata nella prima creazione di Musk, X.com: nato nel 1999 come piattaforma finanziaria di nuova generazione e divenuto in seguito PayPal. Oggi, mira a dar nuova luce alla sua passata ambizione conducendo Twitter verso acque inesplorate.

Il progetto ambizioso di Musk prende spunto da WeChat, un’applicazione molto diffusa in Cina che si avvicina notevolmente all’idea di una Super App. Infatti, gli utenti la utilizzano quotidianamente per svolgere una moltitudine di attività: dall’ordinare diversi generi alimentari e prenotare lezioni di yoga, al pagare bollette e socializzare.

Tuttavia, nonostante le ambizioni di lunga data e le considerevoli risorse che il fondatore di Space-X ha già investito (per esempio, 44 miliardi di dollari per acquisire il social network), questa visione potrebbe presto diventare una scommessa di notevole entità. Alcune domande importanti insorgono: Può Twitter davvero emulare la versatilità di WeChat? E, cosa più importante, esiste una richiesta di una super-app del genere al di fuori della Cina, soprattutto quando i precedenti tentativi di integrazione dell’e-commerce da parte delle altre piattaforme hanno incontrato solo un successo limitato?

Mike Proulx, direttore della ricerca e vicepresidente di Forrester, ritiene che la visione di Musk di trasformare ‘X’ in un’app ‘per ogni cosa’ non sia minimamente un compito facile. Richiede tempo, denaro e manodopera – risorse di cui l’azienda attualmente è carente. Inoltre, “eliminando il nome Twitter”, ha aggiunto Proulx, Musk “avrebbe cancellato con un solo colpo oltre quindici anni di valore a un marchio che ha conquistato il suo posto nel nostro lessico culturale”, costringendolo a ripartire da zero in un momento delicato per l’azienda.

La metamorfosi è comunque già iniziata, con il logo stilizzato di una X che sostituisce l’uccellino iconico di Twitter. Inoltre, X.com ora reindirizza alla homepage di Twitter. Nel tentativo di consolidare il rebranding, Musk ha persino detto ai suoi follower che i “tweet” dovrebbero ora essere chiamati x’s.
La scorsa Domenica, anche la CEO Linda Yaccarino ha sottolineato e supportato la visione di Musk per l’azienda, affermando che “X rappresenta il futuro dell’interattività illimitata – centrata su audio, video, messaggistica, pagamenti e operazioni bancarie – dando vita a un mercato globale per idee, beni, servizi e opportunità.”

In un tweet lunedì, Musk ha giustificato il rebranding, affermando: “Il nome Twitter aveva senso quando si trattava solo di messaggi di 140 caratteri che andavano avanti e indietro – come uccelli che cinguettano – ma ora puoi postare quasi tutto, inclusi diversi ore di video”. Ha aggiunto, inoltre, che nei prossimi mesi verranno introdotti strumenti di comunicazione più complessi e la possibilità di effettuare transazioni finanziarie, rendendo il nome Twitter incompatibile in quel contesto.

Tuttavia, realizzare la visione di Musk di una super-app non sarà privo di ostacoli. Da quando ha acquisito il grande social media, una notevole riduzione del personale, cali di fatturato e decisioni politiche controverse hanno catapultato l’azienda in uno stato tumultuoso. Inoltre, la nuova uscita di Threads, piattaforma sviluppata e supportata da Meta, ha aumentato significativamente la concorrenza sul mercato.

La storia ci ha insegnato che integrare funzionalità simili a quelle di WeChat nelle piattaforme diffuse nel mercato occidentale è una sfida complessa. Numerosi player hanno provato a emulare il modello della società cinese senza successo. Il gigante dei social media Meta, precedentemente noto come Facebook, ha subito un significativo contrattempo nel suo tentativo di creare una valuta digitale e un sistema di pagamento a causa di uno scrutinio normativo. Allo stesso modo, TikTok e Instagram hanno apparentemente ridotto le loro ambizioni di e-commerce a causa della mancanza di trazione degli utenti. Per provare a dare spiegazioni, un rapporto pubblicato da Deloitte suggerisce che i mercati occidentali difficilmente vedranno “una singola super-app dominante nel prossimo futuro”, dato che i servizi di pagamento digitale e di ride-hailing “hanno già troppi player ben consolidati”.

Il coraggioso rebranding di Twitter in X è pieno di rischi e molti mettono in discussione la saggezza di una mossa del genere senza introdurre significative nuove funzionalità. Secondo Joshua White, professore assistente di finanza alla Vanderbilt University, sembra un “tentativo disperato per attirare attenzione”. Ma lo è davvero? Elon Musk, un imprenditore noto per la sua audace assunzione di rischi, ha scommesso costantemente contro il senso comune ed è emerso vittorioso. Questa impresa è un altro colpo di genio strategico, o è un salto mal calcolato nell’ignoto? Solo il tempo potrà dirlo.

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